Venerdì 26 aprile 2013, Mari Kvien Brunvoll si è esibita nel Teatro Studio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ho avuto la fortuna di scoprire questa artista un po’ per caso, la mia compagna, la metà intraprendente, mi ha inviato il link dell’evento, ed io, senza approfondire di cosa si trattasse, ho detto sì, andiamo! In sala, sullo spazio scenico, ci sono i suoi strumenti: loop station, pedali, computer, campionatori, zither e kalimba. Mari Kvien Brunvoll entra in scena alle 21:10 circa, al buio, si siede a terra e inizia a cantare e “guidare le macchine”: è meraviglioso, ipnotico. I suoi brani sono caratterizzati da un costante intuito creativo che dà vita al susseguirsi di “frasi” cariche di significato, i suoi loop sono autentiche carezze al cuore, ma anche frammenti di pura chimica che il cervello riconosce e immagazzina nell’immediato e che risuonano come un martello nella testa di chi si lascia coinvolgere, come per “Everywhere you go”, seconda traccia del suo p...
"Noi “demoni”, “banditi”, “feccia dell'umanità” cerchiamo di approfondire la nostra preparazione e di approntare armi e munizioni per le lotte future. La politica è studio: odiare a morte i politicanti da strapazzo e la loro ciarlataneria. La scienza non deve essere uno svago egoistico: coloro che hanno la fortuna di potersi dedicare a studi scientifici devono anche essere i primi a mettere le loro cognizioni al servizio dell'umanità: “Lavorare per il mondo”. Karl Marx