Venerdì 26 aprile 2013, Mari Kvien Brunvoll si è esibita nel Teatro Studio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ho avuto la fortuna di scoprire questa artista un po’ per caso, la mia compagna, la metà intraprendente, mi ha inviato il link dell’evento, ed io, senza approfondire di cosa si trattasse, ho detto sì, andiamo!
In sala, sullo spazio scenico, ci sono i suoi strumenti: loop station, pedali, computer, campionatori, zither e kalimba. Mari Kvien Brunvoll entra in scena alle 21:10 circa, al buio, si siede a terra e inizia a cantare e “guidare le macchine”: è meraviglioso, ipnotico.
I suoi brani sono caratterizzati da un costante intuito creativo che dà vita al susseguirsi di “frasi” cariche di significato, i suoi loop sono autentiche carezze al cuore, ma anche frammenti di pura chimica che il cervello riconosce e immagazzina nell’immediato e che risuonano come un martello nella testa di chi si lascia coinvolgere, come per “Everywhere you go”, seconda traccia del suo primo album da solista.
Marie Kvien Brunvoll, nata a Molde, in Norvegia, e cresciuta in una famiglia di musicisti, sperimenta la composizione miscelando sonorità elettroniche con colori folk e jazz, il tutto senza mai dare punti di riferimento, ed è proprio questo l’aspetto più interessante della sua opera: le sue doti canore, così importanti, e la capacità di fare del proprio corpo uno strumento ricco di sonorità diverse, rappresentano, a mio avviso, la dimensione artistica perfetta, dove tecniche e regole, se pur radicate, sono sempre subordinate alla creazione; si ignorano, si è davvero liberi, ed è una libertà di un livello superiore: consapevole.
(Luca Romano)
Disco Consigliato:
Autore: Mari Kvien Brunvoll
Album: Mari Kvien Brunvoll
Commenti
Posta un commento