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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Consigliati da me - Mari Kvien Brunvoll

Venerdì 26 aprile 2013, Mari Kvien Brunvoll si è esibita nel Teatro Studio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ho avuto la fortuna di scoprire questa artista un po’ per caso, la mia compagna, la metà intraprendente, mi ha inviato il link dell’evento, ed io, senza approfondire di cosa si trattasse, ho detto sì, andiamo! In sala, sullo spazio scenico, ci sono i suoi strumenti: loop station, pedali, computer, campionatori, zither e kalimba. Mari Kvien Brunvoll entra in scena alle 21:10 circa, al buio, si siede a terra e inizia a cantare e “guidare le macchine”: è meraviglioso, ipnotico. I suoi brani sono caratterizzati da un costante intuito creativo che dà vita al susseguirsi di “frasi” cariche di significato, i suoi loop sono autentiche carezze al cuore, ma anche frammenti di pura chimica che il cervello riconosce e immagazzina nell’immediato e che risuonano come un martello nella testa di chi si lascia coinvolgere, come per “Everywhere you go”, seconda traccia del suo p

"Cheerful cheek"

"Sometime when there is true acknowledgement of mistakes, there can be forgiveness too, I mean, you can never go back to your life but maybe there is a new one, with maturity, maybe even a richer one, with moral structure, with real meaning" (cit. from "Crimes and Misdemeanors" - Woody Allen) "This is a good point to start over, first of all you need a new pair of shoes and a new haircut and than you're ready to live your life, learning from mistakes and changing, but I mean, just if you really need to change" (me). All this and much more will be on my new song "Cheerful Cheek". - COMING SOON! http://www.youtube.com/watch?v=ctU7DU9Ivu4

Nuova rubrica di musica

Stiamo creando su "Il Filo Rosso" una sezione dedicata alla musica, curata da Luca Romano.

Hegel e la negatività negli scritti giovanili

Prima uscita sulla rivista: http://filosofiaenuovisentieri.wordpress.com/                                                                                                                  di Francesca Brencio «A chi mi domanda che cosa abbia fatto Hegel io rispondo che ha redento il mondo dal male perché ha giustificato questo nel suo ufficio di elemento vitale»  [Benedetto Croce] «Il fatto che l’accidentale in quanto tale, separato dalla propria sfera, il fatto che ciò che è legato ad altro ed è reale solo in connessione ad altro ottenga un’esistenza propria e una libertà separata, tutto ciò costituisce l’immane potenza del negativo: tutto ciò è l’energia del pensiero, dell’io puro. La morte, se così vogliamo chiamare quella irrealtà, è la cosa più terribile, e per tener fermo ciò che è morto è necessaria la massima forza. Se infatti la bellezza impotente odia l’intelletto, ciò avviene perché si vede richiamata da questo a compiti che essa non è in grado di a