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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Racconto giovanile

PARTE PRIMA Giacinto, questa volta, ce l’aveva fatta. Trovato con Mirella un appartamento in centro, vi si era stabilito definitivamente. Era grande e grosso Giacinto, e, nonostante avesse un viso poco intelligente nella vita e anche negli affari ci sapeva fare. Così le sue occupazioni avevano iniziato a fruttargli molti soldi. Durante il lavoro, nel suo ufficio, maneggiava ogni sorta di carta e schedario, appuntando, stabilmente, il fatturato del mese su uno di quei taccuini; e tra giri loschi e facili guadagni racimolava somme considerevoli. Mirella era tutta una gioia quando Giacinto le faceva regali. E, diciamola pure, Giacinto, da par suo, non era per nulla dispiaciuto nello spendere il proprio denaro per contentare e far sorridere la donna che amava. Benché Giacinto ostentasse duttilità pratica e fiuto per gli affari, non possedeva tuttavia conoscenze degne di nota. Anzi, tutt'altro. Anche se si vantava di conoscere la storia, la letteratura e anc

Dialogo tra greci.

Atene. È notte. Presso il Pireo, quattro uomini di aspetto ricercato, discutono vicino alle navi, di una questione di rilevante importanza. Alcibiade: Ieri, dopo che la nave per Delo ha fatto ritorno, abbiamo assistito all'esecuzione di Socrate, l'uomo più giusto del nostro tempo, il quale, rifiutando l'esilio, è andato incontro alla morte, senza timore o risentimento. Platone: Come un eroe se n’è andato dal mondo, trapassando nell'oscuro Tartaro, con grande orgoglio e dignità. Al: In nome di Zeus, Signore dell'Ida! Hai visto con quale calma attendeva nella cella la sua ora? Come ha bevuto di sua iniziativa la cicuta? Ci ha lasciati senza temere il giudizio implacabile degli dei. P: Spaventose e terribili erano la sua calma, la sua ostinazione. Così, rifiutando il soccorso dei suoi discepoli e rifiutando l'esilio in terra straniera, Socrate, ha abbandonato la terra e il cielo. Al: Sembrava che un demone gli illuminasse la mente, c