Di SERENA CAPUTO. Quando sarò musicista scriverò una canzone sul Bajo, come il compatriota Luca Prodan per il suo Abasto. Per ora mi limito a riflettere una serie di immagini del quartiere al mattino. I resti che si incontrano passeggiando per il Bajo al mattino sono di varia natura: c’è quel che rimane dei corridori, atleti che salutano l’alba con una corsa per i boschi di Palermo (che in realtà dovrebbero essere di Belgrano, l’utenza è tutta del barrio proprio per l’immediatezza. A quando una petizione per l’annessione?). Alcuni vengono risputati fuori dal parco belli, intonsi, sorridenti e ancora saltellanti, tanto da dubitare che davvero abbiano compiuto un qualche sforzo fisico. La maggioranza invece risorge sotto forma di zombie, con sembianze sfatte, sudate, boccheggianti, che di umano hanno ben poco. Resti che si incrociano o si scontrano con altri resti: quelli della notte, che ancora non sono svaniti con la luce del giorno, le cenerentole dei boschi. Tacch...
"Noi “demoni”, “banditi”, “feccia dell'umanità” cerchiamo di approfondire la nostra preparazione e di approntare armi e munizioni per le lotte future. La politica è studio: odiare a morte i politicanti da strapazzo e la loro ciarlataneria. La scienza non deve essere uno svago egoistico: coloro che hanno la fortuna di potersi dedicare a studi scientifici devono anche essere i primi a mettere le loro cognizioni al servizio dell'umanità: “Lavorare per il mondo”. Karl Marx