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Momenti del convegno Adilli. Mendoza 2016

Momenti del 32° convegno ADILLI – Mendoza 2016

Renata Adriana Bruschi 


Tre intense giornate di studi e comunicazioni, organizzate da ADILLI, Asociación de docentes e investigadores de lengua y literatura italiana, si sono appena concluse presso la Facoltà di Filosofia e Lettere dell'Università di Cuyo (Mendoza, Argentina). I partecipanti, provenienti da ogni angolo dell'Argentina, dall'Uruguay, dal Brasile, dalla Francia e dall'Italia si sono riuniti da mercoledì 19 a venerdì 21 ottobre 2016 per dibattere intorno a tematiche letterarie, linguistiche, glottologiche e migratorie. Tema unificante è stato il rapporto tra musica e letteratura. La conferenza inaugurale è stata affidata a Roberto Favaro, docente e musicologo all'Accademia di Brera e nell'Università della Svizzera italiana, che si è soffermato sul rapporto tra musica e romanzo. “Considero il romanzo un terreno sonoro ascoltabilissimo dove tutti gli elementi acustico – sonori partecipano alla drammaturgia del testo” ha precisato nel corso del suo intervento.  Questo stimolante approccio propone di analizzare i romanzi da un'angolatura innovativa, per rilevare le presenze musicali in senso stretto attraverso le citazioni di pezzi musicali o strumenti e compositori, ma anche per analizzare la struttura del romanzo come se fosse una composizione musicale.

Il convegno ha offerto spazio a diversi ambiti di ricerca. Molto stimolanti le comunicazioni di letteratura comparata, dalla presenza del Principe di Machiavelli nel Don Quijote di Cervantes, alle riprese di Borges operate da Umberto Eco, senza tralasciare neanche la presenza degli studenti spagnoli nello Studio bolognese a inizi del XIV secolo o i contatti di Victoria Ocampo con l'ambiente musicale italiano. Estremamente vitale si è rivelato l'ambito degli studi sulla migrazione, che attirano un gran numero di ricercatori argentini a Santa Fe (Adriana Crolla), Tucumán (Maria del Carmen Pilan) e Córdoba (Enrique Rossetto) ed altri atenei ancora. Nel 2009 nasce l'Archivio storico della migrazione piemontese nell'Associazione Famiglia piemontese di Córdoba, in seguito nel 2014 prende avvio il Laboratorio gestito da Enrique H. Rossetto che funziona nell'UNC e coinvolge specialisti di diverse discipline, dalla linguistica all'archeologia. Infine, contano su un numero crescente di partecipanti, per rapporto ai precedenti convegni, le sessioni dedicate alla didattica della lingua. In questa particolare occasione i ricercatori e docenti hanno saputo trarre buon profitto dalle potenzialità della canzone d'autore nell'apprendimento dell'italiano e hanno anche fruito di un Laboratorio per docenti di lingua, tenuto da Silvia Giugni e Anna D'Annunzio, della Società Dante Alighieri di Roma. Ma in Argentina, la musica italiana è soprattutto legata all'ascolto dell'opera lirica, come conferma il numeroso gruppo di ricercatori interessati ad analizzare l'impatto di queste musicalità sulla letteratura e viceversa. Con grande passione, Nora Sforza, in conferenza plenaria, ha ricordato la costante presenza di pezzi operistici nei cartelloni argentini e si è soffermata sul rapporto tra Mazzini e il gusto per la musica, mettendo in luce la valenza patriottica del melodramma nel Risorgimento.


Nell'impossibilità di riferire la ricchezza degli interventi tenuti a proposito del rapporto musica e letteratura, che è stato sviscerato nei diversi aspetti, può essere interessante rilevare la presenza di Walter Zidaric, dell'Università di Nantes (Francia). Non solo Zidaric ha illustrato alcuni echi rossiniani nelle poesie di Eugenio Montale, ma ha anche spiegato la genesi di Lars Cleen, lo straniero, un suo personale lavoro realizzato con Paolo Rosato e presentato al Teatro Metropolitan di Helsinki. Il lavoro si ispira ad una novella di Luigi Pirandello, il maestro Rosato del conservatorio di Fermo ha musicato il libretto composto da Zidaric, servendosi anche dei suoni registrati in ambienti naturali, in una riuscita amalgama tra sonorità naturali e suggestioni musicali contemporanee. 

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