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Esistenzialismo



 
Questo numero di "Kasparhauser" è nato dall'incrocio di diversi desideri. C'ero io, con un lavoro iniziato e condotto per anni su Sartre. E c'era Daniel Filoni: Le notti bianche di Dostoievsky. A monte, per me, un effetto quasi-abbagliante del libro di Bernard-Henry Lévy, che ripropose il "dossier Sartre" da tanto tempo messo da parte; e, tramite lui, la lettura di Benny Lévy, già leader ultramaoista con il nome di Pierre Victor, già segretario di Sartre negli ultimi anni di lui, che leggeva Sartre con il Talmud e Lévinas (e viceversa). Da questi incontri dei filamenti di discorso si sono allargati e intrecciati, persone si sono incontrate; i nomi di parecchi di loro figurano qui sotto, altri sono comunque immaterialmente presenti in questa rete. Il numero si è formato per accrezioni successive, a partire da un nucleo primario. Questo, unito agli irrimandabili impegni di lavoro di diversi di noi, spiega la quasi totale assenza di Heidegger; gli dedicheremo il numero di settembre, pensiamo, con un'analisi approfondita degli Schwarze Hefte, i Quaderni neri (Gesamtausgabe 94, 3 voll, Vittorio Klostermann, 2014), appena usciti fra tante e tanto violente discussioni.


Introduzione
di Giacomo Conserva

In primo luogo questa è un'opera non-conclusa: intendiamo tenere aperto sul sito di "Kasparhauser" uno spazio dedicato a altri interventi, commenti ecc.. Segundo: non crediamo (penso di potere usare il "noi") né alla museificazione né alla mortale garanzia dell'Accademia né alla violenza del politicamente corretto (del Man sagt, come scriveva Heidegger: si dice che...).


Homo Oeconomicus e Uomo Massa. La filosofia del malessere negli anni della società neocapitalistica
di Sonia Caporossi

In questi tempi di crisi economica, culturale, politica e sociale fa bene, a mio avviso, riflettere sulla metafora 'escrementale', di ascendenza evidentemente freudiana, che Paolo Volponi ne Il pianeta irritabile mette in bocca al nano Mamerte detto Zuppa durante l'alterco con il governatore del sommergibile Moneta, ovvero l'ultimo uomo restante al mondo assieme a lui.


Le notti bianche
di Daniel Filoni

Tutta la storia potrebbe riassumersi, nel suo andamento discendente, nelle quattro battute finali. Il romanzo risulta costruito intorno a un accordo tematico fondamentale: il ritmo della narrazione alterna la solitudine del protagonista, nella quale si compie l'ascesa nella natura.


Dostoevskij e la vergogna di esistere
di Stefano Scrima

I barlumi messaggeri di una nuova era, che richiederebbe fondamenta teoriche inedite, già formavano parte di una traccia che Rosa M. R. Magda percorreva nel 1989 quando pubblicò La sonrisa de Saturno, il cui sottotitolo rivelava le sue intenzioni...


Considerazioni di un nauseato
di Fabio Ciriachi

Riflettevo su questo ieri mattina quando, con una nostalgia inattesa ho ripensato a mio padre, Antoine Roquentin. Ma tuo padre, obietterebbe chi mi conosce bene, non si chiamava Fernando? Non c'era forse il suo nome su quei certificati di un tempo quando era d'obbligo scrivere le generalità e ci si rallegrava per la fortuna di non dover riempire con n.n. lo spazio riservato al nome del padre?


Il giorno della marmotta. Clinica Sartriana
di Maurizio Montanari

La Nausea è un'opera che fornisce notevoli strumenti clinico-teorici utili a chi si occupa di psicoanalisi. In quell'opera le parole entravano piano, dopo le cose. Rimasi stupito dalla capacità dell'autore di descrivere il quotidiano narrando un'emozione che decantava senza essere strozzata dai vocaboli.


Una nota su La Nausea
di Giacomo Conserva

Non so quante volte ho letto La Nausea. All'inizio degli anni '60 all'istituto magistrale di Suzzara quattro ragazze crebbero nel culto (mediato da una amata insegnante) di "Sartre e la Simone". Nel '68 mi misi con una delle quattro, e infine la sposai.


Sartre vs Bataille. Il nuovo mistico vedovo di Dio e il pensiero lento del filosofo
di Daniele Baron

Che cosa è in gioco nella sfida che ha contrapposto i due pensatori francesi? Alla luce di un confronto tra le due posizioni e del loro pensiero, ci possiamo domandare se si è trattata di una vera e propria contrapposizione oppure se c’è possibilità di trovare un punto in comune.


Camus. Colpevole e felice
di Stefano Scrima

La caduta (1956) è il testamento romanzato di Albert Camus, il compendio di una vita vissuta tra gli uomini e gli incubi quotidiani, i quali, anche se annegati nei tentativi di significazione e in un’ossessiva richiesta di felicità, restano sempre lì, incrostati nell’anima.


E Baader libero
di Giacomo Conserva

Qui ci andrebbe un'introduzione sulla rimozione del lottarmatismo degli anni Settanta, dei riferimenti alla situazione in Germania, un paragone con la situazione italiana - magari con una citazione della poesia di Fortini dedicata ai morti di Stammheim ecc..


La nave
di Daniel Filoni

Una nave appena salpata che senza fretta spumeggia sulle acque, lasciandosi alle spalle il grigiore del porto appena abbandonato. Una nave grande, in legno di abete, costruita con maestria, proprio come si faceva un tempo. Attorno ad essa una foschia leggera che la avvolge sottilmente, ma senza ottenebrarla. Il cielo di sopra è grigio e non sembra felice dell'aria che lo circonda. Dei gabbiani intanto volteggiano in semicerchi, formando arabeschi non decifrabili.


INIZI (Inceptions): una riflessione sull’esistenzialismo
di Giacomo Conserva

Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.





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