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Eleonora Duse in Argentina.

Eleonora Duse in Argentina

A cavallo tra Ottocento e Novecento, diverse compagnie teatrali argentine e alcune provenienti dall'Europa consentivano di proporre a Buenos Aires una stagione teatrale assai articolata in cui non mancavano drammi classici e moderni. Proprio nel 1885 e poi nel 1907, Eleonora Duse si presenta sulle scene portegne. Significativo risulta il fatto che la meta scelta per la sua prima tournée mondiale sia l'America Latina, come era avvenuto per Adelaide Ristori qualche decennio prima. Tra maggio a giugno del 1885 la Duse presenta nel teatro Cibilis di Montevideo i suoi spettacoli, si sposta poi in Brasile, dove recita nel teatro Imperial di Rio de Janeiro e giunge infine a Buenos Aires dove dal 4 ottobre al 3 dicembre presenta Fernanda, Divorziamo, Frou Frou Denise La moglie di Claudio, Fedora, Odette, Amore senza stima, La signora delle Camelie e La locandiera.Le recite si tengono al Politeama. Si trattò di un momento assai movimentato della sua carriera, infatti la Duse, sposata da poco all'attore Tebaldo Checchi, nel corso di questa permanenza si separa dal marito che era anche azionista della compagnia teatrale. Le malattie contratte da alcuni attori in America Latina e qualche difficoltà sul piano dei rapporti tra gli integranti della compagnia teatrale determinano un risultato magro, che si tradusse nello scioglimento del gruppo ma ebbe anche l'effetto di mettere la Duse in rapporto con l'anziana Ristori. L'insistenza della stampa, che cerca di conoscere di più sulla vita della prima attrice sortisce l'effetto inatteso di creare il suo mito, come conclude Mirella Schino che scrive, riferendosi allo sfogo della prima donna italiana “ ...una lettera secchissima datata del 7 giugno. Può essere considerata l'atto di nascita della figura dell'attrice che la Duse edificherà con i suoi atteggiamenti pubblici riservati ed elusivi, a volte sprezzanti”. Tebaldo Checchi decide di fermarsi in Argentina ed Eleonora Duse trova la forza di riprendersi da questi contraccolpi inventandosi il ruolo di attrice-campocomica. Sarà destinata al successo, proseguendo sulla strada del consenso ottenuto nel giro sudamericano. 

Circa venti anni dal primo giro sudamericano, Eleonora Duse porta nuovamente sulle scene di Buenos Aires diversi spettacoli, prima di allontanarsi definitivamente dal mondo teatrale. Nel 1907 la sua tournée argentina la vede impegnata all'Odeon e Coliseo di Buenos Aires (12.09 al 16.09, e poi per il secondo teatro anche dal 26 al 30 settembre), al Teatro Argentino di La Plata il 5 settembre, al Teatro Colon di Rosario in provincia di Santa Fe (18 al 24 settembre). In questa seconda occasione il suo repertorio include molti dei suoi classici, cui si somma un lavoro di Ibsen. Il programma presenta La moglie di Claudio, La gioconda, La signora delle camelie, Casa paterna, La seconda moglie, Odette, Fernanda, Fedora, Adrienne Lecouvrer, La principessa Giorgio, L'altro pericolo, La locandiera, Monna Vanna, Hedda Gabler. 

Ormai l'attrice italiana si è assicurata un posto nel mondo artistico della sua epoca, soprattutto dopo che nel 1897 aveva avuto occasione di recitare a Parigi, raccogliendo gli elogi della Ristori, che firma un articolo elogiativo. Anche il conte Primoli sulla “Revue de Paris” allude alla rivalità tra Duse e Sarah Bernardt, che a Parigi aveva incantato il pubblico con la sua interpretazione di La signora delle camelie, La moglie di Claudio e Casa paterna, opere scelte poi dalla Duse per il suo debutto parigino. Come è noto, la Duse ammirava l'attrice francese che nel 1882 poté vedere recitare a Torino. Anni dopo, a Parigi, l'incontro tra questi due portenti del teatro dell'epoca viene coronato da una recita condivisa durante una serata in onore di Dumas figlio recentemente scomparso. 

La consacrazione parigina della Duse è incontestabile. In seguito, l'incontro con D'Annunzio la tenne lontana da Parigi e solo dopo la conclusione del suo rapporto con il poeta pescarese l'attrice riprese le recite in Inghilterra e poi a Parigi, andando nuovamente incontro ad un successo indiscusso. In questo periodo Eleonora Duse è assorbita dall'interesse per il teatro di Ibsen, scoperto nel 1891 con Casa di bambole, e compie una tournée in Norvegia, senza poter recitare davanti al suo drammaturgo preferito che era venuto a mancare nel maggio del 1906. Anche le tournée nell'America settentrionale raccolgono successo, nelle prime tre, ravvicinate nell'arco di un decennio, e poi nell'ultima nel corso della quale una polmonite mette fine ai suoi giorni.

I giornalisti del settimanale “Caras y caretas” alludono spesso al mito che l'attrice italiana era riuscita a creare attorno a sé in Argentina, in particolare nel periodo della sua tournée del 1907. Icona di stile, in una rubrica dedicata alle ultime tendenze della moda l'articolista non esita ad additarla come modello quando presenta le sciarpe, “los écharpes” , alle lettrici argentine. “Usando con coquetería de la 'echarpe', una señora elegante adquiere un nuevo atractivo: hemos visto, en el Odeòn, como sabe manejarla la gran artista Duse.” 

Eleonora Duse arriva in Argentina nel mese di agosto e le sue presentazioni restano registrate nei diari di Guido Noccioli. Raccoglie successi a Buenos Aires, trova teatri meno entusiasti a Rosario. Ma il ricordo del suo talento resta impresso nelle menti degli spettatori e quando la sua morte arriva improvvisa in America, il settimanale “Caras y caretas” dedica una pagina a ricordare la diva. Nel confronta con Adele Ristori, il cronista sottolinea la valenza più intima, umile e sentimentale della Duse. 

E il ricordo delle sue recite perdura nel tempo, anche a distanza di anni. José Ojeda è il cronista teatrale del settimanale argentino “Caras y Caretas” e arriva persino ad affermare “ninguna compañía italiana tuviera derecho a la fama sin haber pasado por Buenos Aires, nuestro público comprendía con admirable inteligencia los talentos” (“Caras y Caretas”, 16 giugno 1928). E tra questi elenca anche Eleonora Duse. 

Renata Adriana Bruschi

3 settembre 2016.

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