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Lettere di benvunuto al Presidente Mattarella di alcuni studenti della Colombo.

A cura di Daniel Filoni



                                                 Il Presidente Mattarella in visita alla Colombo.


Eccellentissimo Presidente della Repubblica Italiana 
Sr Sergio Mattarella

È un grandissimo onore per noi alunni della scuola italiana Cristoforo Colombo riceverla e simbolicamente stringerla in uno stretto abbraccio.
Questa scuola, la direzione, i docenti, gli assistenti, i funzionari, ci hanno permesso, lungo il nostro cammino scolastico, di vivere e di costruire un pezzettino di Italia qui in Argentina.
È come se, nell´attraversare ogni giorno la porta di ingresso, ci trasferissimo in questo Paese adorato di cui lei è Presidente.
Paese di cui ci avvaliamo della lingua, della cultura e delle usanze. Con gli anni, difatti, è cresciuto dentro di noi un sentimento che ci fa sentire orgogliosi di farne parte.
A ben vedere, la scuola Cristoforo Colombo ha diminuito le distanze geografiche e ci ha avvicinati all´Italia.
Proprio l´anno scorso, infatti,  grazie al tradizionale viaggio organizzato dalla nostra scuola, abbiamo vissuto tutti insieme l´emozione di percorrere, e conoscere e toccare questo Paese meraviglioso, dove cultura, colori, profumi e bellezza si sono mescolati (fusi) per rimanere per sempre nei nostri ricordi e nella nostra storia più personale e intima.
Adesso la scuola ci sorprende ancora una volta, dandoci l´opportunità di avere Lei come nostro ospite.
Anche questa esperienza, d´altronde, rimarrà per sempre con noi, perché l´interscambio che esiste tra l´Argentina e l´Italia nasce dalla  forza ed è corroborato dalla passione.
Il popolo argentino, generoso e ospitale, da anni ormai, ha aperto le porte ai sogni degli immigrati e ha dato loro un pezzo del suo Paese per far nascere e crescere il progetto di tutti coloro i quali con un bagaglio di speranza hanno attraversato il mondo per piantare qui le radici del loro sogno e per poi vederlo crescere insieme alle loro sempre più numerose famiglie: due bandiere che si alzano insieme e ci fanno emozionare.

Ma l`Italia per noi è molto di più che un Paese: l´ Italia appartiene e ci fa appartenere a quella grande comunità che è l Europa.

La grande avventura europea che ha visto la luce col “Manifesto di Ventotene” , per un Europa libera e unita , nel 1941 - testo precursore dell idea di un federalismo europeo - , che si è poi consolidata nel Trattato di Roma del 1957.
E quest´anno celebriamo i 60 anni di questo accordo per mezzo del quale si va affermando un´ Europa moderna: un´ Europa di opportunità, dialogo e diritti.
E l´ Italia fa parte di questo progetto, dove la forza non sta nel singolo stato ma nell´unione di tutti, che si muovono in armonia, e sono tra loro complementari per arrivare al risultato finale come il prezioso meccanismo di un orologio. Infatti, la forza dell´ Europa sta nell´unione, nella solidarietà e nel dialogo.
Infine, per noi studenti questa realtà politica ha un enorme valore in quanto significa maggiori possibilità e porte aperte per il nostro futuro.

Una scuola con il cuore italo-argentino la ringrazia e le dà il benvenuto.


Melina Moretti




Gentile Signor Presidente Mattarella, 

Oggi, 9 maggio 2017, noi italo-argentini, abbiamo l'onore di trovarci, nuovamente, davanti al  Presidente della Repubblica italiana. Certo, la nostra bella Italia, rispetto alla quale ci sentiamo fortemente uniti: unione, d`altronde, che è inscritta non solo nei nostri cromosomi ma anche nella nostra storia, non l´abbiamo mai dimenticata.
Sin dal 1900 l'Argentina accoglie a braccia aperte i numerosi italiani che sbarcano pieni di speranza in questa terra di opportunità. Nonostante l`ospitalità degli argentini però, provare un senso di sradicamento fu inevitabile: l'essersi staccati dalle proprie abitudini; l´essersi allontanati dalle strade percorse ogni giorno; l´aver sostituito la lingua madre, che formava parte della vita di ognuno di noi, provocò tristezza e rammarico.
Si costituì, di conseguenza, un'enorme collettività italo-argentina, che riuscì a perpetuare ed a diffondere la cultura italiana qui in questo grande Paese: dagli aspetti più banali: quali i gesti caratteristici fatti mentre si parla o la passione per il calcio, ai valori  più profondi: come l'amore per la famiglia o il desiderio di guardare sempre avanti, di non arrendersi davanti alle avversità.
Noi italo- argentini, tuttavia, pur essendo così lontani, ci ricongiungiamo ogni giorno alla nostra amata Italia: con le nostre usanze che assomigliano così tanto a quelle italiane; con le nostre  famiglie e le loro storie .
Anche la scuola Cristoforo Colombo ha un ruolo vitale: fa in modo che la nostra educazione sia vasta; inoltre, la scuola  si occupa di tenere saldi e vivi i rapporti tra l'Italia e l´Argentina, permettendoci ulteriormente il vanto di poterci chiamare: "bi-culturali". Qui, tra le nostre aule, d`altronde, siamo costantemente immersi in una piccola parte di suolo italiano, e ogni giorno che la frequentiamo ci addentriamo ancora di più in questo universo meraviglioso: ricco di storia, arte e cultura.
Ci sentiamo perciò vicini all'Italia, che viene pertanto chiamata da noi la nostra "nazione sorella". C'è dunque questa fratellanza implicita, che si perpetua nel tempo, che ci unisce fortemente. Infatti, noi giovani argentini abbiamo una visione idealizzata dell´Italia: siamo incuriositi dalle meraviglie artistiche che ospita, siamo affascinati dai paesaggi quasi paradisiaci che molto spesso abbiamo sentito nei discorsi dei nostri nonni. Quindi, ci entusiasma l'idea di condividere l`idea del bellissimo viaggio d´istruzione in Italia che dobbiamo fare tra pochi giorni, organizzato dalla nostra scuola Cristoforo Colombo.

Pertanto la ringraziamo di cuore, amato Presidente.
E ci stringiamo a lei, come se fossimo stretti all´Italia intera, in un caloroso e dolce abbraccio.


Francesca Rondinella



                                                                     Durante la cerimonia.


Egregio Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella,


La ringraziamo di essere venuto a trovarci nella nostra scuola: Cristoforo Colombo.
Infatti, la Colombo è una scuola che rafforza i legami tra gli Argentini e gli Italiani, e che mantiene la cultura italiana in Argentina: non solo attraverso lo studio, ma anche attraverso l’esperienza: come il viaggio in Italia che fanno gli alunni di III Liceo ogni anno. In questo viaggio possiamo vedere dal vivo tutto quanto è stato studiato sin dalla scuola dell’infanzia.

Infatti, gni giorno, a scuola, ci appropriamo di un piccolo pezzo di cultura italiana, non solo attraverso la lingua utilizzata, ma anche attraverso il confronto con alcuni compagni italiani e con i nostri professori italiani, i quali esprimono il loro modo di essere italiani  nelle lezioni che tengono, ma anche attraverso i gesti e il tono della voce che li accompagnano; in poche parole attraverso loro stessi, in quanto ciascuno di noi è un veicolo della propria cultura.
Una scuola italiana in Argentina, d´altronde, rappresenta: un ponte tra due culture; un’occasione di scoperta reciproca e quindi di arricchimento; una conferma del legame tra l’Italia e l'Argentina. È appunto per questo che le relazioni tra l’Italia e l’Argentina non devono essere perse, ma consolidate.

Anche le relazioni fra i popoli europei devono essere consolidate. Poco tempo fa, è stato l’anniversario della firma dei trattati di Roma. Pertanto, occorre lavorare intensamente perché la gente creda di più nell’Europa, non in un’Europa fredda e burocratica, bensì in un Europa di valori, di dialogo, di diritti. Bisogna far crescere il senso di appartenenza, bisogna far sì che la gente sia orgogliosa di essere europea.

La ringraziamo nuovamente e Le auguriamo un buon soggiorno in Argentina.


Tomás Zeballos




Gentile Presidente della Repubblica Italiana, Signor Sergio Mattarella,

Ho il piacere di riferirmi a lei con l´incarico di darle il benvenuto nel nostro Paese, La Repubblica Argentina: una nazione composta per grande maggioranza da emigranti provenienti dall´Italia.
Inoltre, in qualità dell`anniversario numero cinquanta  del Trattato che istituisce la Comunità economica europea, volevo esprimere la mia approvazione al riguardo.
Negli ultimi anni si è parlato molto dell´economia dell´Unione Europea e di come  questa funziona, soprattutto dopo l´uscita dell´Inghilterra. Tuttavia pochi hanno l´ opportunità di sapere che questa economia  si basa sul concetto di unione tra tutti i paesi appartenenti all´Unione Europea: una federazioni di nazioni, che comunicano e commerciano tra loro, come sorelle e fratelli, al punto che i cittadini non si sentano mambri della loro nazione, ma piccoli ingranaggi di una comunità più ampia, quella europea.
Difatti, parlando con diverse persone provenienti dall´Italia sono riuscita a capire che loro si sentono molto orgogliosi di essere europei.
Come argentina, invece, sono contenta di poter appartenere alle poche persone che hanno il privilegio e il piacere di poter studiare la cultura e la lingua italiana, perché considero questa lingua tra le più belle al mondo.
Nel conoscere entrambe le culture, posso affermare che quella argentina è stata fortemente influenzata dalla italiana, tanto dall´arte come dalla musica e anche dalla cucina.
Mi auguro, pertanto, che il vincolo fraterno che lega queste due nazioni si consolidi in modo ancora più stretto, soprattutto per quel che riguarda gli scambi economici.
Infine, come studentessa sono molto emozionata per il  suo arrivo nella città di Buenos Aires, e spero di poter avere l´onore di conoscerla di persona.

Cordiali Saluti

Camila Subias



                          L´aula magna della Colombo durante la visita di Mattarella e Alfano.

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